Nel panorama giuridico italiano, l’Ordinanza n. 20415 depositata il 21 luglio 2025 segna una svolta storica per i cosiddetti accordi prematrimoniali—patti tra futuri coniugi che regolano assetti patrimoniali in vista di un’eventuale crisi coniugale. Una decisione che, lontana da essere un’astratta acrobazia giurisprudenziale, mostra invece tutta la sua concretezza e visione moderna. Una riflessione che trasuda competenza, ma parla con il lettore, senza perdere in profondità.
1. Che cosa sono gli accordi prematrimoniali?
Si tratta di intese scritte, siglate prima (o perfino durante) il matrimonio, che disciplinano anticipatamente questioni patrimoniali – ad esempio restituzioni, divisioni, diritti su beni – nel caso, o meglio a condizione, di separazione o divorzio.
2. La posizione tradizionale in Italia e i capisaldi normativi
Per decenni, il nostro ordinamento civile ha guardato a questi patti con sospetto, ritenendoli spesso contrari all’ordine pubblico familiare, in particolare all’art. 160 c.c. che sancisce i doveri inderogabili tra coniugi .
Non meno importante, il matrimonio non è un contratto come un altro: secondo la tradizione culturale e il valore dell’istituto familiare, regole come quelle sul mantenimento e sull’assistenza morale e materiale (artt. 143 e ss. c.c., art. 160 c.c.) non potevano essere oggetto di accordi preventivi.
3. La svolta dell’Ordinanza n. 20415 del 21 luglio 2025
La Suprema Corte — con linguaggio sobrio e argomentazione solida — ha ribadito che non esiste norma imperativa che vieti ai coniugi di riconoscere un debito tra loro e di subordinare la sua restituzione a un evento futuro, come la separazione.
Ecco i punti salienti:
Nel caso mantovano, la moglie aveva sostenuto spese per la casa, e il marito si era impegnato a restituirle € 146.400 al momento della separazione. Lei aveva rinunciato a beni come arredamento e imbarcazione. L’accordo, così calibrato e bilanciato, è stato ritenuto legittimo.
4. Il contesto internazionale: come funziona altrove
Per capire quanto la posizione italiana stia evolvendo (e quanto fosse indietro fino a poco fa), basti uno sguardo comparato:
5. Perché questa apertura giurisprudenziale fa la differenza
6. Quali consigli utili
Quando può valere la pena considerare un accordo prematrimoniale “alla Cassazione”?
Limiti da rispettare sempre:
7. Conclusione: una rivoluzione prudente
Con l’Ordinanza n. 20415/2025 la Cassazione ha acceso una luce di innovazione nel panorama giuridico italiano: coniugi che desiderano pianificare responsabilmente il proprio patrimonio non sono più costretti a guardare solo all’estero, ma possono contare su una legittimazione giurisprudenziale concreta—purché entro i paletti della tutela degli interessi inderogabili. Una rivoluzione che richiede equilibrio, professionalità e visione.
Avv. Giuseppina Menafra